giovedì 2 agosto 2012

Il Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa


Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

Visitiamo insieme uno dei   Musei Ferroviari più belli d’Europa e una delle opere di archeologia industriale tra le più imponenti e meglio conservate ...

A Cura di :   Luca Berardocco
 
Vista d’effetto del Padiglione A ripresa tra i panconi di testa della 685.068 e della 480.017 , in fondo si vede il convoglio inaugurale della Napoli – Portici posizionato sul ponte trasbordatore , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
Il 19 dicembre del 2007 ha riaperto al pubblico , dopo svariati anni di chiusura per lavori di ammodernamento e restauro , il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa , unico nel suo genere in Italia e di rilevante importanza storica per ogni appassionato di ferrovia ma  anche per il cultore della storia industriale o per il semplice turista/visitatore affascinato dal mondo dei trasporti …
Il museo è stato allestito all’interno dei capannoni che fino al 1975 hanno ospitato le Officine Grandi Riparazioni di Pietrarsa , proprio di fronte alla fermata ferroviaria di “Pietrarsa – S.Giorgio a Cremano” dal cui marciapiede è possibile accedervi .
La fermata di Pietrarsa – S.Giorgio a Cremano , sulla linea Napoli – Salerno e posta  
di fronte all’ ingresso del museo , con un regionale in arrivo da Napoli, foto L.Berardocco .

Il cancello d’ingresso al museo , posto sul marciapiede della fermata di Pietrarsa, foto L.Berardocco
Appena si varca il cancello d’ingresso è subito tangibile quanto ogni pietra , padiglione o elemento architettonico , sia permeato di storia , a cominciare dal nome originale del sito :
“Reale Opificio Meccanico e Pirotecnico Borbonico”
Fondato nel 1840 per volere del Re Ferdinando II di Borbone , con il duplice intento di modernizzare ed industrializzare il Regno delle Due Sicilie , tra le molteplici lavorazioni siderurgiche e metalmeccaniche  questo impianto si è distinto principalmente per la costruzione di macchine a vapore dapprima per la Marina Borbonica ed in seguito per la trazione ferroviaria ; non a caso fu realizzato di fianco al binario che , dal 3 ottobre 1839 , costituì la prima ferrovia italiana , la Napoli – Portici …
Convoglio inaugurale della Napoli – Portici con la Bayard ricostruita nel 1939 in primo piano , il 27/11/2008   foto L.Berardocco .
In seguito all’Unità d’Italia queste officine furono progressivamente ridimensionate e adibite alle Grandi Riparazioni , fino al 15 novembre 1975 , data in cui furono formalmente chiuse all’esercizio e destinate a divenire il futuro Museo Nazionale Ferroviario , inaugurato poi nel 1989 .
Primo piano della piattaforma girevole a settore circolare e sullo sfondo i padiglioni B e C completano la foto , si noti a sinistra un segnale di prima categoria semaforico , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
Questo Museo sfrutta l’intera superficie di 36.000 mq del sito storico , di cui ben 14.000 al coperto e suddivisi in sette padiglioni , uno per ogni tipo di lavorazione diversa che subirono i rotabili sottoposti a revisione ; a questi si affiancano una caffetteria , i giardini con una delle due piattaforme girevoli a  settore circolare , le due pensiline di cui una più moderna in ferro a copertura del marciapiede antistante l’ingresso ed una storica , in ghisa , realizzata dalle maestranze di questa officina e a fianco della quale trova posto la statua imponente del Re  Ferdinando II di Borbone , anche essa fusa in ghisa e realizzata all’interno delle stesse officine … 
La statua di Re Ferdinando II di Borbone dalla sua posizione domina la vista sull’intero museo, interamente fusa in ghisa fu realizzata dagli operai delle officine che un tempo risiedevano in questa area , foto L.Berardocco
I padiglioni che ospitano l’esposizione di rotabili storici sono numerati progressivamente e permettono di seguire un determinato percorso evolutivo a cominciare dai rotabili più antichi per giungere a quelli più moderni , tanti dei quali ancora normalmente in esercizio :

PADIGLIONE  A   : Locomotive a Vapore e Trifase

       Ex reparto montaggio , all’interno di esso accoglie i visitatori , facendo bella mostra di sé sul ponte trasbordatore , il convoglio inaugurale della ferrovia Napoli – Portici , costituito dalle riproduzioni del 1939  della  locomotiva  Bayard , un bagagliaio , una carrozza di prima classe e due carrozze di terza classe .
Convoglio inaugurale della Napoli – Portici con la Bayard ricostruita nel 1939 in primo piano , il 27/11/2008   foto L.Berardocco
Lungo le pareti , ai lati della tina di scorrimento del ponte , si può ammirare il resto della esposizione di cimeli ferroviari costituita da 4 locomotive trifase , tra cui la E432.001  
Parata di locomotive Trifase nel padiglione A , il 27/11/2008  foto L.Berardocco
e 25 locomotive a vapore tra cui anche un esemplare del gruppo 800 “Cubo” , la R370.022 a cremagliera e scartamento ridotto , utilizzata lungo i binari della Caltagirone – Dittaino – P.zza Armerina
R370.023 affiancata alla 740.115 , quest’ultima titolare del treno che trasportò le spoglie del milite ignoto all’Altare della Patria a Roma, il 27/11/2008 foto L.Berardocco .
  e la R302.019 , anch’essa a scartamento ridotto e utilizzata in Sicilia sulla Castelvetrano – Sciacca – Ribera …
Panoramica del Padiglione A riservato alla Trazione a Vapore e Trifase , con le locomotive schierate lungo i lati , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
 PADIGLIONE  B  -  C  :  Locomotive Elettriche e Automotrici
Panoramica del padiglione C con la Ln 55.104 in primo piano , derivata dalla trasformazione,avvenuta nel 1954 della ALb 48.105, automotrice alimentata a benzina, dietro di essa si possono notare i frontali delle Aln556 e di alcune carrozze , anch’esse conservate in questo ambiente , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
Nell’ ex reparto Caldareria e Forni trovano posto diverse carrozze di fine ‘800 e primi del ‘900, tra cui la  N° 10 del Treno Presidenziale , in composizione al Treno Reale , diverse automotrici diesel tra cui due “Littorine” Aln556 e la stupenda Aln880.2018 costruita dalla Breda , 
Primo piano della Aln880.2018 , costruita dalla Breda , appartenente al gruppo di automotrici dalla linea più elegante del parco motore F.S. , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
un esemplare di E400 , la ex 001 in versione L903, appartenuta in origine alle F.S. ed utilizzata sulla Aosta – Prè Saint Didier ed in seguito ceduta alla Ferrovia Casalecchio – Vignola  ed infine  le tre capostipiti della Trazione Elettrica a 3000Volts c.c. ossia  la E626.005 , la E326.004 e la E428.209.
La E.326.004, costruita in pochi esemplari , rappresenta il primo tentativo di locomotiva per treni veloci ; ha concluso la sua carriera al deposito Locomotive di Bologna , ripresa all’interno del padiglione B , il 27/11/2008  foto L.Berardocco .
PADIGLIONE  D  :  Locomotive Diesel
La D342.4011, di costruzione Ansaldo/Breda a trasmissione idraulica , accoglie i visitatori all’ingresso del padiglione D , dietro di lei la coeva D341.1016 primo esemplare di locomotiva diesel a trasmissione elettrica di serie , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
In questo reparto , un tempo adibito alla riparazione dei tubi bollitori , trovano posto due esemplari delle prime locomotive diesel da treno entrate in servizio regolare : la D342.4011 a trasmissione idraulica e la D341.1016 a trasmissione elettrica .
Sempre nello stesso locale sono esposte la 236.005 , la 216.006 e la “Sogliola” 207.020 , tutte tre appartenenti alla famiglia delle locomotive da manovra .

PADIGLIONE  E :  Navi Traghetto

       In questo spazio , un tempo dedicato alla riparazione delle molle delle sospensioni , trovano posto diverse teche con i modelli delle navi traghetto delle F.S. e parte della componentistica ad esse appartenuta .

PADIGLIONE  F  :  Utensili

       Questi ambienti ospitarono le fucine dell’impianto e ancora oggi  parte di quei macchinari sono esposti al pubblico  perfettamente conservati , in particolare è possibile ammirare una alesatrice , due magli a vapore e una enorme calandra utilizzata per la piegatura delle lamiere .
Viste del padiglione F con ancora diversi utensili un tempo utilizzati nelle fucine dell’officina , il 27/11/2008    foto L.Berardocco
PADIGLIONE  G  :  Sala Modelli
Esposizione di modelli di rotabili all’interno del padiglione G , “La Cattedrale” per via delle arcate imponenti che sorreggono il tetto e visibili nella foto , il 27/11/2008 foto L.Berardocco
Questo padiglione , meglio conosciuto come “La Cattedrale” per via degli archi a sesto acuto che sorreggono la copertura , anticamente ospitava le tornerie .
All’interno di esso trovano posto diverse teche contenenti dei modelli di rotabili appartenuti alle F.S. e alcuni dei quali ancora in esercizio , alcuni arredi di Uffici Movimento e carrozze ed infine l’enorme plastico “TrecentoTreni” del modellista Otello Brunetti, 
Veduta del plastico “TrecentoTreni” , fino a qualche anno fa esposto nell’ Ala Mazzoniana della stazione Termini a Roma , il 27/11/2008  foto L.Berardocco .
traslocato dalla Stazione di Roma Termini presso la quale era ospitato nell’ Ala Mazzoniana ; l’unico rammarico è stato non poter visionare il meraviglioso modello in scala , perfettamente funzionante come al vero , della locomotiva a vapore Gruppo 740 , realizzata dal maestro modellista Giancarlo Mastrini …

Il percorso espositivo si conclude con la visita di quest’ultimo padiglione ,“La Cattedrale” appunto , prima però di lasciare questo meraviglioso luogo di cultura storica ed industriale , una passeggiata lungo il perimetro del piazzale interno del museo , dove si trovano i giardini , ci permetterà di apprezzare il panoramico Golfo di Napoli con una splendida vista sulle isole di Capri e di Ischia , ovviamente con la mole minacciosa del Vesuvio alle nostre spalle e l’aria di mare squarciata dallo sferragliare dei numerosi treni che ancora oggi come 170 anni fa percorrono i binari a lato del museo , questa volta per raggiungere destinazioni ben più lontane rispetto ai 7,250 Km della Napoli – Portici …     
                        Luca Berardocco
        
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Per maggiori informazioni consulta la rivista "Mondo Ferroviario Viaggi" N° 268  7-8 2009
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