Ospitiamo in questa pagina il diorama di un nostro carissimo amico, Domenico Pennestrì, opera nata da uno dei Fremo Meeting tenuti a Tropea presso la nostra sede, che ha visto la partecipazione di numerosi appassionati di modellismo ferroviario e non solo !!!
Il Borgo Pendomaldi
Affascinante diorama operativo realizzato con estrema
dovizia di particolari e all’insegna del puro realismo, il tutto a norma FREMO…
A Cura di : Domenico Pennestrì
Questa opera è frutto della mia passione per l’elaborazione
dei rotabili e per la creazione di ambientazioni per plastici e diorami
ferroviari, una passione nata sin dalla tenera età quando, ogni giorno,
trascorrevo infinite ore ad ammirare i treni dalla bottega di mio padre,
posizionata proprio di fronte ai binari di entrata e uscita del Deposito
Locomotive di Reggio Calabria; inoltre rappresenta il mio
debutto modellistico con la Norma FREMO, all’interno del Gruppo FREMO –
Calabria…
L’idea del Borgo Pendomaldi
prende vita durante i primi mesi del
2011, dopo la frequenza di un FREMO meeting,
organizzato nella cittadina turistica di Tropea, dal Gruppo FREMO –
Calabria. Durante la realizzazione dell’opera l’apporto creativo di un altro
eccelso modellista, Alessandro Di Quarto, è stato fondamentale; non a caso
Pendomaldi non è altro che l’acronimo di PENnestrì DOMenico ALessandro DI quarto…
Come anticipato il modulo con
testate a norma FREMO è costituito da una base di legno compensato da 1 cm di
spessore, lunga 1 mt e profonda 0,50 mt, munita di testate FREMO profilo B96 ;
su di essa l’ambientazione si sviluppa su tre livelli fondamentali. Al livello
superiore vengono riprodotte due scene tipiche dei paesini caratteristici del
sud Italia, ossia la vita lavorativa nei campi
ed un tipico matrimonio di
paese, entrambe magistralmente ricreate nei minimi particolari.
Il livello
centrale è costituito dalla linea ferroviaria, a semplice binario che, con il
proprio rilevato, divide in due parti il borgo; il binario utilizzato è un flessibile
Tillig cod. 83 con massicciata Woodland Scenics.
Infine il livello inferiore è
stato realizzato con lo scopo preciso di ambientare l’automotrice tramviara
della rete urbana di Roma riprodotta dalla austriaca Halling; non a caso la
scena riproduce una tipica tranvia suburbana al servizio degli abitanti del
piccolo borgo.
All’interno di essa tutto è autocostruito, dalla pensilina della
fermata alle siepi e alle bordure delle aiuole, compresa la piccola altalena,
invece l’edicola è un kit commerciale, arricchito con le riproduzioni delle
riviste in vendita; il fabbricato con i bagni pubblici è una riproduzione in
resina dell’artigiano tropeano Davide Godano.
Una cabina telefonica, una statua
e numerosi cartelloni pubblicitari completano l’arredo urbano; si noti come la
mia passione per la musica dei Pink Floyd abbia notevolmente influenzato la
“cartellonistica pubblicitaria” esposta…
Tutti gli alberi sono autocostruiti
utilizzando del filo di rame stagnato e verniciato, ad imitazione del tronco e
della spugna miscelata ad acqua e triturata in un frullatore per riprodurre la chioma. Le erbe selvatiche sono state incollate al modulo su una base
di terra frullata e ridotta in polvere, l’effetto erba ritta sul terreno si è
ottenuto posizionandola con tanta pazienza,centimetro dopo centimetro con una
pinzetta e soffiandola a fiato. Le agavi sono state ricavate da spine di una
finta pianta grassa, modellate con l’asciugacapelli e dipinte con la giusta
tonalità di colore dopo averle sottoposte ad una spruzzata di fondo opaco.
Tutti i fabbricati ed i modelli sono dotati d’illuminazione interna così come
le strade sono arricchite dalla presenza di numerosi lampioni della Auhagen .
Tutti i figurini sono della Preiser e sono stati tutti ridipinti a mano e curati
nei massimi dettagli come i bottoni dei vestiti o gli occhi e le bocche; un
capitolo a parte, invece, riguarda l’elaborazione della piccola Halling, la cui
elaborazione sarà oggetto di futura trattazione; vi basti pensare che al suo
interno trovano posto, oltre al tranviere, ben 11 viaggiatori, un decoder sound
Zimo di Portigliatti, l’illuminazione interna ed i fanali di testata a LED… Per
il completamento dell’opera sono stati impiegati circa due mesi di lavoro
vissuti con ritmi molto serrati e caratterizzati da una cura maniacale per il
dettaglio e da una raffinata manodopera; tipica “deformazione professionale”
dovuta alla mia reale occupazione presso il Reparto di Neonatologia
dell’Ospedale di Reggio Calabria… Tutto il lavoro che vi ho esposto è stato
coronato con l’esposizione nel grande impianto modulare a norma FREMO esposto
in occasione della terza Mostra di Modellismo Ferroviario di Tropea, di cui
potrete leggere sul N°289 di Mondo Ferroviario Viaggi, nonché al Model Expo
2012 di Verona…
Grazie a tutti voi e a presto !!!
Domenico Pennestrì
Visita il sito "Gruppo Amici Scala TT" dove il diorama è esposto alla sezione Fotostorie di Plastici