TRENO MUSEO
di Villarosa
In Sicilia , tra centinaia di siti archelogici e infinite
meraviglie della natura da scoprire e
ammirare , esiste un museo alquanto atipico per
costruzione e collocazione al quale non si può
fare a meno di dedicargli una visita , magari
raggiungendolo in treno….
Testo Luca
Berardocco
Foto Associazione
Culturale Amici del Treno Museo di Villarosa
e Luca Berardocco
Cefalù, lunedì 19 settembre 2005, ultimo giorno
di ferie trascorse in Sicilia, nella tristezza tipica che si prova quando si
lascia un posto paradisiaco con la prospettiva di tornare, per un altro anno,
in mezzo alla nebbia che, pur se misteriosa e affascinante, non è minimamente
paragonabile, mi metto in viaggio in direzione di Taormina per restituire
l’auto noleggiata all’inizio del viaggio;
prima però devo visitare un ulteriore museo, un po’ atipico
rispetto alla miriade di siti archeologici disseminati in tutta l’isola, un
museo su ruote di ferro e rotaie: il Treno Museo della civiltà contadina e
mineraria di Villarosa, in provincia di Enna !!!
Viaggiando lungo l’autostrada che collega Palermo con Catania
, poco prima della diramazione per Caltanissetta, c’è l’uscita per Villarosa e
persino sui cartelli autostradali a sfondo verde si leggono le indicazioni per
raggiungere il Treno Museo….
Giunto in stazione a Villarosa, la prima cosa che colpisce
il visitatore-viaggiatore è la musica che viene diffusa nell’aria attraverso
l’impianto di diffusione sonora , che contribuisce a rendere più accogliente
l’ambiente; facendo qualche passo sul marciapiede si nota la presenza di una
RAln60.12 posizionata su un pezzo di binario a scartamento ridotto all’altezza
del piano di carico dello scalo merci e un segnale semaforico completa questa
composizione storica a cui fanno da sfondo gli otto carri che ospitano il
museo….
Nonostante fosse quasi metà mattina non noto alcuna presenza
di visitatori , a parte qualche viaggiatore che và e viene, inoltre il museo
era chiuso; Alquanto basito mi sono rivolto all’unico ferroviere presente in
stazione, il Capo Gestione della locale biglietteria, il quale m’informa che,
essendo lunedì, il museo osserva il giorno di chiusura settimanale; provate ad
immaginare la mia faccia all’ apprendimento di tal notizia, soprattutto essendo
conscio di aver avuto a disposizione altri sei giorni di vacanza e di aver
lasciato tale escursione per l’ultimo!!!
La reazione della mia faccia non dev’essere passata
inosservata al ferroviere con cui parlavo, il quale, probabilmente mosso da
compassione nei miei confronti, prende un mazzo di chiavi dal suo ufficio e mi
dice che, in via del tutto eccezionale, solo per quel lunedì, mi avrebbe
permesso di visitare il museo; il ferroviere in questione è il sig. Primo David, il Capo Gestione che, tra infinite peripezie
burocratiche e grazie ad una fitta rete di rapporti tessuta con la dirigenza
F.S. di allora, è riucito a scongiurare che la scure delle infinite chiusure di
centinaia di stazioni in Italia, a causa del continuo avanzare della tecnologia
del C.T.C., calasse inesorabilmente anche su Villarosa e la sua incantevole
stazioncina in curva, lungo la linea che collega Catania a Palermo e
Agrigento….
L’attrattiva principale della stazione è, naturalmente, il
Treno Museo contenente gli attrezzi e centinaia di suppellettili
della civiltà contadina e mineraria che fino agli anni ’60 ha contraddistinto i
paesi di Villarosa e Villa Priolo tra i monti Erei e sedi di numerose miniere
di zolfo e creta blù…
Il Treno Museo è costituito in totale da otto vagoni di cui
sei di tipo F, recanti ancora la vecchia marcatura FS Italia, requisiti
dai Tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e adoperati per le deportazioni
dei prigionieri nei campi di lavoro in Germania, più due di tipo GS adoperati
fino agli anni ’60 per spedire i sacchi contenenti lo zolfo estratto nei
dintorni... Tutti questi carri erano accantonati in un’altra
stazione della linea in attesa di essere demoliti, demolizione dalla quale, per
fortuna, si sono salvati grazie al trasferimento presso Villarosa e all’opera
di restauro eseguita dal sig. Primo David e dagli appartenenti all’Associazione
Culturale Amici del Treno Museo di Villarosa….
Ogni volta che un carro terminava il restauro veniva adibito
a sala museale con l’esposizione di tutto il materiale, anticamente usato in
miniera per l’estrazione dello zolfo o degli utensili adoperati per coltivare i
campi tutt’intorno, gentilmente donato dalle famiglie di
Villarosa; in uno dei carri è stato persino riprodotto un tratto di galleria
mineraria con tanto di vagoncino per il trasporto del materiale estratto,
a prima vista sembra quasi impossibile credere che si sia potuto lavorare
in uno spazio così angusto; un altro carro, invece, è interamente dedicato alla
trazione dei treni sia a vapore che diesel, durante gli anni ’60, con centinaia
di fotografie donate da alcuni ingegneri delle F.S. che hanno creduto molto in
questo progetto;
oltre alle foto si possono ammirare anche alcuni modelli in
scala HO contenuti in una teca, alcune targhe di mezzi di trazione ormai
demoliti e una ricca documentazione sulla ferrovia a scartamento ridotto F.S.
che collegava Palermo con Corleone,
Castelvetrano, Sciacca, Ribera, Agrigento Bassa e Piazza Armerina – Dittaino,
quest’ultima a cremagliera ed esercitata con le locomotive gruppo 370, non a caso di fronte all’entrata di
questo carro fa bella mostra di sé un cartello indicatore giallo con la scritta
“ Castelvetrano – Ribera ” , memoria dell’ ultimo tratto di F.S. a scartamento
metrico rimasto in esercizio fino al 1986….
Oltre ai carri costituenti il Treno Museo, nell’area dello
scalo merci, sostano anche altri rotabili tra cui, oltre alla già citata
RAln60.12,
una cisterna in ferro del 1936, per il trasporto
dell’acqua non potabile, interamente chiodata e un carro per trasporto mezzi
corazzati, risalente alla fine degli anni ’30, di costruzione Breda e munito di
foro P.A. in cui si doveva infilare un
candelotto di dinamite, qualora fosse servito autodistruggerlo; dal lato
opposto allo scalo merci dove staziona il Treno Museo si trova il Cimelio delle
Acque, una torre piezometrica molto caratteristica, del 1876, con
due serbatoi metallici per l’acqua all’interno della quale è esposta una collezione fotografica e numerose didascalie
tecniche ….
Il visitatore, durante l’escursione, viene accompagnato da
una voce registrata che, passo-passo, illustra il contenuto dei carri; il
sottoscritto, solo per quel giorno, ha usufruito di una guida particolare,
ossia l’ideatore e il fondatore del Treno Museo;
durante la visita ho potuto
così apprendere gran parte delle peripezie e della fatica spese per la nascita
di questo museo ma anche dei tanti treni speciali, organizzati da comuni,
scuole, musei, gruppi scout e appassionati, che sono venuti a rendere onore a
tale sforzo, a cominciare dall’ ETR 401, primo dei pendolini, giunto a
Villarosa per l’inaugurazione, avvenuta l’ 8 dicembre del 1995,
l’ ETR 252
“Arlecchino” in occasione del gemellaggio con il Museo Etno-Storico “ Nello Cassata” di Barcellona, il 16 marzo
1997,
per finire ai treni d’agenzia effettuati con vetture Corail delle SNCF e
vetture delle SNCB, spesso con una doppia di E 636 in testa , che, durante il mese di agosto di ogni anno, riportano a casa centinaia di
Villarosani emigrati in Belgio e Germania per lavorare, spesso anche lì, in
miniera….
Voglio concludere questo breve articolo assicurando ai
lettori che vale veramente la pena di visitare questo museo , anche per rinnovare in ognuno di noi il gusto per le cose semplici, la
famiglia o il viaggio in treno, tra l’altro è anche facile da raggiungere perché
tutti i treni regionali fermano a Villarosa e anche la sezione
agrigentina degli EXP 823 – 834 da e per Milano Centrale, l’unica
raccomandazione è ricordarsi che il giorno di chiusura del Museo è lunedì !!!!
Cartello stradale che indica la strada per raggiungere il Treno Museo |
RAln60.12 del D.L. di Castelvetrano esposta presso lo scalo
scalo merci di Villarosa-
19/09/05….
Foto L. Berardocco… |
Panoramica del Treno Museo e del fondatore Primo David –
Villarosa –
….
Foto Ass.Cult.A.T.M. ….
|
Ale582.042 diretta a Catania in attesa d’incrociare l’EXP
823 per Agrigento C.le –
-
Villarosa 19/09/05 …. Foto L.
Berardocco…. |
Panoramica del Treno
Museo ….-Villarosa- 19/09/05….
Foto L. Berardocco….
|
Camera da letto baronale …. Foto Ass.Cult.A.T.M. …. |
Rifacimento di una galleria mineraria all’ interno di uno
dei carri del museo –
…. Foto Ass.Cult.A.T.M. …. |
Arredi contadini esposti …. Foto Ass.Cult.A.T.M. …. |
Cartello indicatore da esporre all’esterno delle carrozze in
servizio sulla linea
Castelvetrano – Ribera fino al 1986 - 19/09/05….Foto L. Berardocco….
|
RAln60.12 in attesa di sistemazione presso la stazione di
Villarosa-
….
Foto Ass.Cult.A.T.M. ….
|
Torre piezometrica “
Cimelio delle acque” del 1876 –
…. Foto Ass.Cult.A.T.M. ….
|
Foto storica della
740.201 alla testa di un treno carico di zolfo in partenza da Villarosa
negli
anni ’40 - coll. Ass.Cult.A.T.M. ….
|
ETR 401 il giorno dell’inaugurazione del Treno Museo-
Villarosa – 08/12/1995 –
….
Foto Ass.Cult.A.T.M. ….
|
ETR 252 “
Arlecchino” in occasione di un
gemellaggio con un altro museo siciliano-
-
Villarosa 16/03/1997 …. Foto
Ass.Cult.A.T.M. ….
|
Treno straordinario composto di carrozze francesi e belga
per il rientro degli emigranti
originari di Villarosa con in testa una doppia di E 636 – Villarosa –
….
Foto Ass.Cult.A.T.M. ….
|
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Per maggiori info consulta la rivista Mondo Ferroviario Viaggi N°238 11-2006
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